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Acchiappavano Farfalle… – in scena venerdì 18 gennaio

  18 Gennaio 2013

Acchiappavano Farfalle... “Acchiappavano Farfalle… ” di Giampiero Venturi regia: Luca Basile con: Emanuela Ansini, Viviana Palamidesse, Viviana Colais Nota di Regia: Lo spettacolo è costruito su ritmi molto serrati che le tre attrici riescono a sostenere sfruttando fisicità, mimica ed una forte sinergia sul palco. Riprendendo le tecniche del teatro di narrazione, la regia verte sull’attore, basandosi sull’assunto che “il corpo dell’attore in sé è sufficiente per creare”, senza alcun bisogno di ulteriori orpelli. Tramite l’essenziale, quindi (corpo, voce, mimica), le tre attrici sono in grado di creare atmosfere e accendere l’immaginazione del pubblico, accompagnandolo nei meandri del bosco, tra laghi, ponti, prati di biancospini…  e ricreando scenari e percorsi senza alcun bisogno di scenografia. Oltre alla componente della trasformazione dell’attore e dell’immaginazione, è poi messa in risalto quella del gioco (nel senso inglese di “to play”, giocare-recitare). Gli attori infatti “giocano” ad entrare e uscire da un personaggio all’altro e a infrangere la quarta parete ammiccando, coinvolgendo, sorprendendo il pubblico, la cui attenzione rimane alta per tutto lo spettacolo. Il gioco è come quello sottointeso dei bambini “immaginiamo che…” : non ci sono elementi scenici; le tre attrici disegnano il percorso con i loro movimenti; tutto è lasciato all’immaginazione dello spettatore che – grazie alla versatilità delle attrici e alla serie di rapidi quadri rappresentati – è catapultato all’interno del bosco incantato. Anche la scelta dei costumi stimola la partecipazione visiva dello spettatore: vestite come principesse in pigiama, le tre ragazze riassumono i tre piani interpretativi dello spettacolo: il sogno, la favola, il gioco. Si muovono, marciano, cadono, ballano, avvolte di tanto in tanto dal buio e dal tic tac dell’angoscia e del dubbio che le accompagnano tra pause e ripartenze, fino alla meta finale dove arriva anche la fantasia del pubblico, guidata sottotraccia dalle attrici. L’intenso lavoro fisico richiesto alle attrici fa da sfondo all’alternanza di ritmi ben cadenzati tra momenti di riflessione e accelerazioni improvvise; ciò determina un equilibrio sottile tra lo spettacolo nel suo insieme e la danza dei ruoli attoriali. Fondato sul contrasto dei piani fisico e ritmico e dell’uso della parola, in modo da amplificare l’effetto scenico, il tutto diventa un amalgama compatto, denso, privo di pause. Ne risulta quindi uno spettacolo complesso e al tempo stesso estremamente naturale sia nell’azione che nella parola, divertendo e tenendo sempre alta l’attenzione del pubblico. Un’ora di spettacolo intensa che vola via, mentre le domande generate dai contenuti, cominciano a prendere forma…