Aprile! Il mese delle viole, delle rondini, del dolce dormire! Di un film di Nanni Moretti e della Liberazione! Ultimamente il 25 aprile è stato più un giorno di vacanza, un “ponte”, e forse abbiamo spiegato o raccontato poco di quello che in realtà è il significato, in termini di sentimenti e non solo in termini storici, di questa festa per noi italiani. Sarebbe bello ritrovare quel sentimento, quell’impulso, quell’entusiasmo che i miei genitori che avevano vissuto la guerra mi trasmettevano da piccola, con la speranza che i loro figli non avrebbero dovuto più vivere un’esperienza così devastante. L’emozione di scendere per strada a salutare le camionette degli alleati, sentendosi uniti e solidali, sentimenti quasi scomparsi! Mia mamma pianse tre giorni per la felicità!!! Quello che caratterizzava quel momento storico era una “visione grande” del paese e del futuro, mentre oggi, ahimè, la visione è piccola piccola! Per fortuna noi non abbiamo più rivissuto la tragedia di una guerra, ma il futuro che i nostri genitori e nonni immaginavano per noi, non era certo quello che stiamo vivendo oggi! Nonostante tutto, dobbiamo raccontare e far rinascere la speranza, l’entusiasmo e la visione “grande” del futuro. Per ricordare ai nostri figli e anche a noi stessi, che dai momenti di buio si può uscire a rivedere il sole!