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Presentazione della stagione 2011-2012

  23 Marzo 2012

Il teatro

Un bambino deve conoscere, avere dimestichezza con i miti, le storie, le fiabe popolari, i racconti tradizionali della sua cultura (o delle sue culture).

Sono quelli che strutturano e nutrono un’identità.

Jerome Bruner.

La stagione 2011/2012 del teatro Le Maschere sembra voler far proprie le belle indicazioni del grande psicologo e pedagogista statunitense. In cartellone compaiono infatti molte delle fiabe più popolari della nostra tradizione culturale, miti fondanti l’identità psichica, sociale e culturale dei bambini di ieri, di oggi e di domani. Aprirà la stagione la fiaba popolare per antonomasia, Cenerentola, giunta al suo terzo anno di repliche, proposta nella brillante e disinvolta versione musicale che, chi scrive, insieme all’aiuto del maestro Cercato, ha voluto realizzare. E poi tante altre favole classiche che vanno a toccare temi archetipici e fondamentali per le personalità in formazione dei nostri giovani spettatori: il gioco, l’esplorazione, l’assunzione di responsabilità in Cappuccetto rosso (che riproporremo quest’anno in un allestimento completamente rinnovato), l’egoismo e l’avidità contro l’altruismo e la generosità nel Pesciolino d’oro (ormai un classico del nostro cartellone), il coraggio e le prove della vita in Pollicina, il senso del magico e del mistero ne Giacomino e il fagiolo che montò fino al cielo, presentato dalla compagnia Il Laborincolo, per la prima volta è ospite nel nostro teatro. Come consuetudine scandiremo i periodi forti del calendario (Natale e Carnevale) con due produzioni “ad hoc” che  bene però si innestano sulla linea narrativa prescelta: Il vestito verde di Babbo Natale, una novità assoluta che porta in scena la fondazione del mito di Santa Claus, e Arlecchino, Pulcinella e Colombina su e giù per lo stivale alle feste del Carnevale che rappresenta un ideale viaggio tra le diverse tradizioni che caratterizzano la festa più divertente dell’anno. Una citazione a parte per lo spettacolo dedicato al pubblico dei più grandi, quello delle medie e dei licei per intenderci, con i quali attiveremo quest’anno un progetto interattivo che porterà alla realizzazione scenica dei loro contributi drammaturgici da inserire nel tessuto collaudato dello spettacolo WWF – Parole in estinzione che riprendiamo dopo il successo della scorsa stagione. Proseguiamo inoltre la produzione di spettacoli da realizzare nelle scuole, proponendo tre nuovi spettacoli di agile impianto ma di alto contenuto formativo: Nel regno del Re Ciclaggio, che affronta l’attualissimo tema del ciclo dei rifiuti, La soffitta dei giochi perduti e Il teatrino dei burattori, destinati rispettivamente al periodo del Natale e del Carnevale. Da sempre cerchiamo di distinguerci con un teatro che sappia emozionare, divertire ed educare i nostri giovanissimi spettatori attraverso una particolare cura della componente narrativa: un obiettivo pedagogico che condividerebbe il sopraccitato Jerome Bruner, per il quale viviamo la maggior parte della nostra vita in un mondo costruito secondo le regole e gli accorgimenti della narrativa che l’attività educativa dovrebbe sempre più favorire. 

Carla Marchini

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